Siamo le persone dei Sostegni Alimentari che sono nati in diversi quartieri di Firenze da quando è scoppiata l’emergenza COVID19, e la crisi econimica e sociale che l’ha accompagnata. Ci siamo attivat_ per sostenere alcune delle persone che hanno sentito più fortemente gli effetti negativi della crisi economica : ci hanno contattato lavoratrici e lavoratori della ristorazione e dei servizi per il turismo, colf e badanti, persone anziane isolate, famiglie numerose, sex workers …

Questa emergenza sanitaria ha mostrato la fragilità di un sistema economico che, come quello fiorentino, si basa unicamente sull’industria del turismo, che necessita di grandi masse di lavoro nero e grigio, di lavoratrici e lavoratori sfruttat_, invisibilizzat_ e senza garanzie.

Tutto questo serve per mantenere la facciata della Firenze bene, perchè le e i turisti trovino una città accogliente per i loro bisogni : ristoranti tipici, appartamenti pazzeschi su AirBnB o alberghi di lusso, arte e cultura, piazza e strade pulite … La maggior parte di questo lusso però, non è abbordabile dalla maggior parte delle persone che vivono a Firenze, non è fatto per noi. Per chi vive in questa città, l’industria del turismo non è, in genere, niente di più che una possibilità di trovare un lavoro sfruttato e senza garanzie.

Per questo motivo, appena è scoppiata la crisi, abbiamo sentito la necessità di non rimanere isolat_ nonostante il lockdown, di rinforzare un tessuto sociale che da anni è messo a dura prova dal sistema politico-economico che governa la città.

Ci siamo quindi organizzat_ nei nostri quartieri di riferimento, con persone e commercianti della zona, per ritrovare una dimensione più intima negli spazi della città : la crisi può diventare così anche l’occasione di incontrarsi, di tessere relazioni e di organizzarsi per creare dei quartieri ed una città che soddisfino prima i nostri bisogni di quelli dell’industria del turismo. I

Il sostegno che diamo a chi ce lo chiede consiste nella distribuzione di beni alimentari : questo è possibile grazie a donazioni di denaro e cibo da parte di persone singole, ma anche grazie alle e ai commercianti che ci regalano regolarmente verdura e frutta fresca, carne fresca, pane, prodotti da gastronomia, prodotti secchi da minimarket e supermercato…

Abbiamo quindi deciso di rendere visibile la partecipazione di questi negozi, botteghe e mercati fornendo loro questo attestato di Esercizio Solidale Fiorentino con un logo tipo questo :

In questo blog trovate la lista degli esercizi solidali e potete vedere via via le e i commercianti che ricevono l’attestato.

Qui di seguito la lista dei Sostegni Alimentari che stanno partecipando a questo progetto :

-> Sostegno Alimentare San Frediano :

Copriamo una zona dell’ Oltrarno che va da Ponte alla Vittoria a Ponte alle Grazie, a Porta Romana.

Per avere più informazioni, contattate Flora 320 1460231 o Cosimo 388 3620966.

Per aiutarci  potete fare una donazione all’IBAN IT55R0359901899050188540404 con intestatario PerUn’AltraCittà e causale “sostegno alimentare san frediano”.

Se volete fare delle donazioni di beni materiali o di denaro senza bonifici bancari, ci trovate :

– dal lunedì al venerdì alla Stanzina dei Bambini, in via del Leone 62R (angolo con Piazza Tasso) dalle 11h alle 13h e dalle 16h alle 18h;

– il venerdì dalle 15h alle 18h al mercatino contadino in Piazza Tasso;

– il sabato dalle 9h30 alle 11h30 al mercato in Piazza Santo Spirito.

Se volete incontrarci in un momento assembleare, l’organizzazione di questo sostegno avviene principalmente durante gli incontri del Laboratorio Diladdarno, il martedì alle 21h all’Occupazione di Via del Leone.

-> Mensa Popolare Femminista POP WOK

Abbiamo mischiato insieme un pizzico di solidarietà, molta sorellanza e molta cura, il desiderio di camminarci accanto in questo difficile periodo di emergenza sanitaria… da questi ingredienti nasce l’esperimento di POP WOK!

A #Firenze ci rivolgiamo a tutte coloro che non hanno avuto la possibilità di accedere a forme di sussidio statale. Donne, persone trans, sex workers che vivono ancora più duramente gli effetti della crisi